Il Fondo Ristorazione, grazie a una dotazione di 600 milioni di euro, garantisce un sostegno al mondo dell'ho.re.ca. e alla filiera agroalimentare, contrastando anche lo spreco.
Il Fondo consente di richiedere contributi a fondo perduto da un minimo di 1.000 fino a un massimo di 10.000 euro per l'acquisto di prodotti 100% Made in Italy.
La misura si rivolge a ristoranti, pizzerie, mense, servizi di catering, agriturismi e alberghi con somministrazione di cibo.
Le domande possono essere presentate di persona presso gli Uffici postali, oppure online, collegandosi al sito www.portaleristorazione.it, fino al 15 dicembre 2020.
Destinatari
I ristoratori e le ristoratrici possono richiedere contributi a fondo perduto per un minimo di 1.000 e un massimo di 10.000 euro e utilizzarli per gli acquisti di prodotti dell'agroalimentare italiano effettuato dopo il 14 agosto 2020 fino al giorno di presentazione della domanda.
Possono accedere al contributo ristoranti, pizzerie, mense, i servizi di catering, gli agriturismi e gli hotel con somministrazione di cibo. Per maggiori dettagli consulta l'elenco dei codici ATECO.
I codici ATECO prevalenti previsti da Decreto Ministeriale sono i seguenti:
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56.10.11 (ristorazione con somministrazione)
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56.29.10 (mense)
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56.29.20 (catering continuativo su base contrattuale)
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56.10.12 (attività di ristorazione connesse alle aziende agricole)
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56.21.00 (catering per eventi, banqueting)
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55.10.00 (alberghi) limitatamente alle attività autorizzate alla somministrazione di cibo
Prodotti ammessi
I prodotti che rientrano nel Fondo Ristorazione sono tutti quelli acquistati con documentazione fiscale, dopo il 14 agosto 2020, che provengono dalle filiere agricole e alimentari. Sono compresi prodotti vitivinicoli, della pesca e dell'acquacoltura, oltre che prodotti DOP e IGP, prodotti che valorizzano la materia prima del territorio, cioè quelli da vendita diretta, e prodotti ottenuti da filiera nazionale integrale dalla materia prima al prodotto finito.
Prodotti prioritari
I prodotti prioritari sono definiti nella tabella prodotti con il "Codice Categoria Valorizzazione del Territorio" che inizia con RS e DOPIGP.
>> Vedi la Tabella dei prodotti ammessi.
Vendita diretta e 100% italiano
Si intendono i prodotti agroalimentari acquistati direttamente dai produttori (ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228), oppure ottenuti da filiera nazionale integrale, dalla materia prima al prodotto finito.
Almeno tre tipologie di prodotto
Il richiedente del fondo è tenuto ad acquistare almeno 3 differenti tipologie di prodotti agricoli o alimentari classificati nella "Tabella prodotti" definita dal Ministero.
Il prodotto principale non deve superare il 50% della spesa totale sostenuta e documentata. Il mancato rispetto di questo requisito determina il rigetto della domanda.
Esempi di tipologie di prodotto
Tre tipologie di prodotto sono per esempio rappresentate dall'acquisto di latte, vino DOP e pasta. Diversamente, l'acquisto di tre tipologie di vino (esempio un vino generico, uno DOP e uno biologico) rappresenta un'unica tipologia di prodotto.
>> Scarica il Decreto interministeriale n. 9273293 del 27/10/2020 - Criteri e modalità di gestione del Fondo per la filiera della ristorazione (PDF)
>> Vai al bando Mipaaf del Fondo Ristorazione
>> Vai al Portale della Ristorazione
>> Tutte le FAQ per accedere al Fondo Ristorazione
Attività di ristorazione degli Agriturismi (codice ATECO 56.10.12.)
A seguito delle numerose richieste, vi riportiamo la FAQ del Mipaaf nella quale viene chiarito il quesito sulla possibilità per gli agriturismi di accedere al contributo.
Ai sensi dell'art. 58 DL 104/2020, possono accedere al beneficio gli agriturismi, i quali esercitano l'attività agricola come attività prevalente e l'attività di ristorazione quale attività necessariamente accessoria?
Si. L'articolo 58 comma 2 DL 104/2020 deve essere interpretato in coerenza con le altre disposizioni di legge che disciplinano l'attività degli agriturismi e che prevedono che essi possano svolgere attività di ristorazione solo in via secondaria ed accessoria rispetto alla prevalente attività agricola. Con la conseguenza che i medesimi possono accedere al contributo con dichiarazione del calo del fatturato riferito alla sola attività di ristorazione di cui al richiamato codice ATECO 56.10.12. Per tale motivo nella compilazione della domanda può comunque essere indicata l'attività di ristorazione (e il correlato codice Ateco 56.10.12) come "prevalente" laddove richiesto dalla modulistica.
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