Antichi mestieri in Toscana: il fabbro

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L’antica arte della forgiatura del ferro eseguita dal fabbro che, martellando, curvando e tagliando il metallo, crea incredibili oggetti sia di uso comune che d'arte.

 

In Toscana esiste una bottega di un fabbro dove tutt’oggi lavora con le antiche tecniche, utilizzando macchinari che funzionano con la forza motrice dell’acqua del torrente e che sono dei veri e propri esempi di archeologia industriale.

 

Nella sua officina lo strumento più visibile è il maglio, un enorme martello ricavato da un tronco di quercia, che batte sul ferro rovente mosso con velocità e maestria dal fabbro. Ci sono poi molti altri utensili come trapani, seghe e mole, anch’essi azionati dall'energia dell'acqua.

 

Si tratta di Carlo Galgani, l’ultimo di una lunga discendenza di fabbri. Tutto ha avuto inizio ben prima del 1700. Ora, nella sua ferriera a Piè Lucese (LU), è ancora l’acqua a far battere il maglio. Qua tutto è com’era.

 

Fortunatamente, suo nipote Nicola ha deciso di imparare l’arte antica della lavorazione del ferro da suo nonno e di portare avanti la tradizione di famiglia.

 

 

 

 

Mentre, nel comune di Castel Focognano, nella località Bonano, si trova il più antico esempio di archeologia industriale in Casentino: la Ferriera del Bonano. Questa officina di origine cinquecentesca produceva attrezzi per il lavoro agricolo, traendo l’energia per il funzionamento della sue macchine dalle acque del torrente.

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Pubblicato il:
22.01.2021
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