
Il Parco della Maremma compie i suoi primi cinquant’anni e il presidente Eugenio Giani, intervenuto alla cerimonia a Grosseto, sottolinea il “grande significato di questa ricorrenza che in qualche modo costituisce un cordone ombelicale con la Regione Toscana, che era nata solo cinque anni prima, ovvero nel 1970. Il Parco si costituisce il 5 giugno del ‘75 raccogliendo le indicazioni che provenivano dalle comunità locali, soprattutto dai Comuni di Orbetello, Alberese e Grosseto, e contemporaneamente accogliendo la prospettiva di protezione dell’ambiente e della biodiversità, ed è il primo tra i parchi regionali. Si viene così ad affermare una dimensione che ispirerà le 47 aree protette e i 3 Parchi che oggi ha la Toscana. Siamo profondamente orgogliosi di come viene seguita e gestita questa realtà: la preservazione degli animali, le colture tipiche, il rapporto del brand Parco con le comunità che vivono qui, sono un orgoglio per la Toscana”.
A Grosseto anche l’assessora regionale all’ambiente, Monia Monni: “Cinquant’anni fa, con l’istituzione del Parco della Maremma, la Toscana ha fatto una scelta che possiamo definire visionaria: il parco, seconda area protetta regionale in Italia, è stato la prima pietra verde di un percorso che ha portato a costruire un vero e proprio sistema di tutela del nostro patrimonio naturale”. Monni passa in rassegna il ‘sistema’ che oggi comprende 3 Parchi naturali regionali, 47 Riserve naturali regionali, 3 Parchi nazionali, 35 Riserve naturali statali, 1 area marina protetta, le Secche della Meloria, 159 Siti della rete Natura 2000 e 165 Alberi monumentali riconosciuti. “Oggi - annuncia Monni - la sfida si rinnova: rendere i parchi e le aree protette laboratori di resilienza climatica, capaci di coniugare la tutela degli ecosistemi con la presenza delle comunità”.