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30 novembre 2013
15:31

Rossi, una Regione sempre presente e pronta a dare una mano agli ultimi

FIRENZE - Una Regione impegnata a non lasciare indietro gli ultimi, coloro che non hanno voce, pronta a dare una mano a chi ha bisogno, a chi non in grado di farcela da solo. questo il concetto di fondo su cui ha concentrato la propria attenzione il presidente Enrico Rossi nel suo intervento in Consiglio regionale nel corso della seduta solenne per la Festa della Toscana. Attenzione al momento di grande difficolt , al bisogno di coesione sociale e al grande impegno a cui sono chiamati tutti, istituzioni e governi in modo particolare.

Rossi ha anzitutto puntato il dito sui dati reali della crisi ("in Italia secondo alcuni studi, fra il 2012 e i primi tre mesi del 2013, 121 persone si sono tolte la vita per cause direttamente legate al deterioramento delle condizioni economiche personali o aziendali: precarie condizioni economiche, perdita del lavoro, debiti con l'erario, ritardo dei pagamenti da parte dei committenti, magari pubblici. Senza poi contare il milione di disoccupati, il ricorso agli ammortizzatori sociali - che stanno finendo - e l'aumento della popolazione in condizione di marginalit sociale") risultato, "di una risposta sbagliata e pericolosa al rallentamento dell'economia reale da parte di un sistema che, invece di affidarsi ad un modello di sviluppo diverso ha favorito lo sviluppo senza limiti delle attivit finanziarie".

Rossi ha quindi sottolineato le ricadute di tutto ci in termini di "disgregazione dei sistemi di welfare, smantellamento delle tutele giuridiche dei lavoratori e aumento di nuove povert " e le azioni concrete messe in campo dalla Regione per dar una mano alle fasce pi deboli e indifese "attraverso gli aiuti alle famiglie con figli disabili, a quelle numerose, al bonus per i nuovi nati, per i quali sono gi arrivate pi di 6 mila richieste, e senza dimenticare il progetto del prestito sociale".

Avviandosi a concludere Rossi ha dapprima messo l'accento sulla delicata situazione delle carceri in Italia e in Toscana, ricordando la proposta presentata pochi giorni fa in Commissione Diritti Umani del Senato per alleviare il sovraffollamento ("consentirebbe non solo una riduzione dei costi per la collettivit ma anche un passo avanti nella direzione di una maggior civilt "), e quindi sulla necessit di "dare pi attenzione alla coesione sociale, di indirizzare l'impegno di chi governa a coloro che hanno sempre meno voce, agli ultimi". Questo, in particolare lo ha fatto citando lo Steinbeck di Furore e la canzone di Springsteen che, nella canzone The Ghost of Tom Joad, riprende appunto il discorso finale del protagonista del romanzo, "una canzone che fece un certo scalpore quando usc , nel 1995, nell'America clintoniana ma anche in Europa, dove credevamo di vivere nel migliore dei mondi possibile. Ecco, il discorso di Tom Joad come ripreso da Springsteen, pu ancora avere una suggestione per animare il nostro impegno personale e istituzionale sui temi che riguardano la povert . Parafrasando Springsteen, vorrei che la regione fosse una regione che l , che c' ovunque c' sofferenza e qualcuno che ha bisogno di una mano".