E' prossima la pubblicazione della legge regionale "Norme per incentivare l'introduzione dei prodotti a chilometro zero e a filiera corta nelle mense scolastiche" (PdL 398/2019).
Saranno stanziati un milione di euro nel biennio 2020-2021 per promuovere il consumo di prodotti agricoli toscani, della pesca e dell'acquacoltura a km zero e da filiera corta, nei servizi di refezione scolastica in nidi, scuole d'infanzia, primarie e secondarie di I e II grado.
La promozione del consumo dei prodotti a km zero e a filiera corta ha lo scopo di diffondere la corretta educazione alimentare, la cultura del cibo e delle tradizioni alimentari toscane e la lotta allo spreco alimentare in Toscana.
La PdL in sintesi
Art. 1 - Oggetto e finalità
Allo scopo di diffondere:
- la corretta educazione alimentare;
- la cultura del cibo e delle tradizioni alimentari toscane;
- la lotta allo spreco alimentare
Per promuovere, nell'ambito dei servizi di refezione scolastica, il consumo di prodotti agricoli, di prodotti della pesca e dell'acquacoltura e alimentari toscani a chilometro zero e a filiera corta.
Art. 2 - Definizioni
Si intendono prodotti a chilometro zero:
- i prodotti agricoli, i prodotti della pesca e dell'acquacoltura e alimentari, la cui produzione e trasformazione della materia o dell'ingrediente primario presente in misura >50% avviene entro i confini amministrativi della Regione Toscana.
Si intendono prodotti a filiera corta:
- i prodotti provenienti da filiere produttive caratterizzate al massimo da un intermediario tra il produttore e la stazione appaltante.
I prodotti freschi della pesca in mare sono a chilometro zero se:
- provenienti da punti di sbarco situati in Toscana e catturati da imbarcazioni iscritte nel registro delle imprese di pesca dei compartimenti marittimi regionali.
I prodotti freschi dell'acquacoltura in mare sono a chilometro zero se:
- provenienti da impianti collocati nelle acque costiere regionali.
Se rispondenti alla perimetrazione geografica (commi 1 e 1bis), tra i prodotti a chilometro zero sono compresi anche quelli appartenenti a una delle seguenti categorie:
a) ottenuti con metodo biologico ai sensi del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio (produzione biologica e etichettatura dei prodotti biologici);
b) prodotti a denominazione di origine protetta (D.O.P.), a indicazione geografica protetta (I.G.P.) e specialità tradizionale garantita (S.T.G.), Prodotto di Montagna di cui al regolamento (UE) n. 1151/2012 (regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari che interessano il territorio regionale);
c) ottenuti con tecniche di produzione integrata di cui alla L.R. n. 25/1999 (Norme per la valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari ottenuti con tecniche di produzione integrata e tutela contro la pubblicità ingannevole);
d) prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) di cui al D.lgs n. 173/1998 (Disposizioni in materia di contenimento dei costi di produzione e per il rafforzamento strutturale delle imprese agricole) e al decreto ministeriale 8 settembre 1999, n. 350 (Regolamento recante norme per l'individuazione dei prodotti tradizionali di cui all'articolo 8, comma 1, del D.lgs n. 173/1998);
e) prodotti delle razze e delle varietà locali a rischio di estinzione di cui alla L.R. n. 64/2004 (Tutela e valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale) e la L. n. 194/2015 (Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e agroalimentare);
e-bis) prodotti a filiera corta da contratto diretto di fornitura fra il gestore della mensa e l'agricoltore o una associazione di produttori per la fornitura dei prodotti stessi.
Art. 3 - Contributi per progetti pilota
A partire dall'anno 2020, previo esperimento di una procedura di evidenza pubblica, saranno finanziati progetti pilota che devono garantire:
1) la fornitura di pasti nelle mense scolastiche incluse nel progetto preparati utilizzando almeno il 50% di prodotti a chilometro zero e di filiera corta;
2) un'iniziativa di informazione e sensibilizzazione almeno dei fruitori della refezione scolastica.
I beneficiari sono:
- soggetti pubblici appaltanti che aggiudicano servizi di refezione collettiva scolastica;
- soggetti pubblici che erogano direttamente il servizio di refezione collettiva scolastica o mediante società a partecipazione pubblica affidatarie del servizio.
Il bando, da emanare entro 180gg dall'approvazione della PdL, stabilisce:
a) le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti;
b) le modalità di assegnazione dei contributi.
b-bis) le modalità di revoca e di rendicontazione dei contributi e il sistema dei controlli.
Art. 4 - Norma finanziaria
Per il finanziamento dei contributi è autorizzata la spesa di euro 500.000,00 per ciascuna delle annualità 2020–2021.
Agli oneri per gli esercizi successivi si fa fronte con legge di bilancio.